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Recensione di Tommaso Romano
La scultura di Stefano Balistreri nasce e vive nell'humus di Aspra, fra l'arenaria e il mare del golfo che Castrese Civello chiamò, a ragione, "Costazzurra" della Sicilia.

Lo stesso nostro Artista ha i tratti e gli umori inconfondibili di un popolo che ha avuto una storia antica con l'acqua salina e il tufo, di pirriaroti e pescatori operosi che denotano l'identità asprense.

Gli elementi ancestrali, fondanti il tessuto naturalistico dei luoghi, tanto cari ai greci, hanno inciso anche e profondamente nel carattere e nella vocazione spontanea di Balistreri, con la dura disciplina che la scultura - qualunque materiale si adoperi - impone. Ebbene il Nostro come nelle sue liriche si esprime con naturalezza, da anni ricerca la forma plasticamente appagante, ora usando anche l'onice, con ostinazione e fedeltà, nutrendo un forte impulso alla primordialità, all'originario sentire, al ricreare le forme come la natura detta, nel solco della tradizione. proprio tale spirito informa il lavoro dell'artista siciliano, con un senso e un legame alle pulsioni del genius loci.

Contestualizzare l'opera di Balistreri alla dimensione antropologica - come giustamente ammoniva per l'opera di ogni artista Francesco Carbone - vuol dire consegnarlo a tutto tondo, nella sua autenticità espressiva, alle vicende, al tempo storico, ai luoghi, agli stessi sapori, che alimentano le realizzazioni scultoree. E ancora riconoscere alla scelta di campo di Balistreri un ruolo non effimero nella dimensione sociale che ha scelto, e cioè di stare dalla parte della civiltà, dell'amore, dell'arte e della bellezza contro l'arroganza, la miseria morale, la violenza e la morte.

Queste opere di Balistreri sono cosi testimonianza di stupore innocente, non corrotto, esempio di una perennità che non tramonta alle sirene false del divenire. Quasi un richiamo concreto ai valori forti e autorevoli dell'essere che si materializzano in umile e sapiente manualità, in lucente richiamo spirituale alla non transitorietà dell'avventura che ogni uomo compie innanzi al tempo che la grande Marguerite Yourcenar definì non a caso "il grande cultore".

Tommaso Romano
Scrittore ed editore


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